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storiaAppassionati studiosi di storia locale hanno più volte formulato ipotesi sull’origine pagana della festa che sarebbe nata con i riti pagani in onore di questa o quella dea. Anche se storicamente si conoscono tali cerimonie e Foglianise ha origine nel mondo pagano, non esistono a tale proposito documenti attendibili, mentre le prime notizie certe risalgono agli albori del 1700.

La Festa del Grano è la rappresentazione storica di un’offerta a San Rocco in segno di ringraziamento per l’abbondante raccolto del grano, frutto della terra dal quale si ricava il pane, alimento conosciuto fin dalle più arcaiche epoche della storia dell’uomo. Alla manifestazione, che è organizzata dall’Amministrazione Comunale e dal Parroco, partecipano con passione tutti i cittadini affiancati con entusiasmo da numerosi gruppi di giovani.

Nel ‘700, periodo in cui sono iniziate a Foglianise le celebrazioni in onore di S. Rocco, il grano era merce preziosa di scambio e sostituiva le scarse disponibilità di denaro.

Le prime forme di processione conosciute sono costituite da un gruppo di fanciulle che portavano in testa, sistemato in una cesta, un fascio di spighe, e dei carri tirati da buoi sui quali i contadini avevano caricato sacchi di grano o covoni adornati anch’essi con mazzetti di spighe e qualche festone fatto di granturco.

Il corteo guidato dal parroco e dalle autorità civili muoveva dal sagrato in terra battuta antistante la chiesa del convento carmelitano e si dirigeva attraverso il casale uliveto, verso la cappellina dedicata a S. Rocco eretta fuori l’abitato di Foglianise.

Qua, le fanciulle, i contadini con i carri e tutti i fedeli, si inginocchiavano in segno di devozione al cospetto della statua del santo, e con fede a capo chino, ricevevano insieme alle offerte, la benedizione del sacerdote.

Dopo la cerimonia tra preghiere e canti, la statua del Santo veniva portata a spalla in processione, coronata dalle fanciulle con le ceste. La processione assumeva un carattere più solenne, e nel percorso a ritroso attraverso i casali, gruppi di fedeli sempre più numerosi si aggiungevano al corteo.

Con l’arrivo del Santo alla chiesa del Carmine i molti pellegrini convenuti dai dintorni, usavano scambiarsi qualche prodotto della terra o animali da allevamento, dando vita così ad una consuetudine che nel tempo diventerà una vera e propria fiera.

Nella semplicità e dalla semplicità di un popolo dedito al duro lavoro agreste e pastorale nasce la Festa del grano.

Nel mese di agosto si viveva un periodo di riposo nel lavoro agricolo, e questo ha favorito negli anni la possibilità di prestare sempre più cura ed attenzione nel caricare i carri e nell’adornare i covoni per la giornata della festa e la processione di S. Rocco.

Uno dei più attenti osservatori della festa di S. Rocco nella prima metà del ‘900, è stato il concittadino Alessandro De Donato che tanto amore ha espresso per la sua terra sia con le sue splendide foto sia con le sue nostalgiche poesie.

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